A cura del Centro studi fiscale Seac
La disciplina legale della cartella di pagamento trova il suo precipitato normativo negli
Da un punto di vista operativo, la cartella di pagamento rappresenta il primo atto che si inserisce all'interno di una precisa sequenza di provvedimenti riscossivi, di una precisa sequenza attraverso la quale l'agente della riscossione esteriorizza la propria funzione esattiva nei confronti del contribuente inadempiente.
Si è dibattuto a lungo circa la natura giuridica della cartella di pagamento e si può serenamente affermare che la stessa va, senza ombra di dubbio, ricompresa nell'alveo degli atti di natura amministrativa anche alla luce della natura giuridica di ente pubblico dell'agenzia delle entrate riscossione.
Proprio per tali ragioni, l'attività del riscossore deve essere realizzata nel pieno rispetto dei principi contenuti nella
Sul punto, la stessa giurisprudenza di legittimità ha chiarito come la cartella di pagamento debba essere necessariamente motivata in modo chiaro e facilmente comprensibile sia ai sensi dell'
Ma vi è di più, proprio in tema di motivazione della cartella di pagamento la Suprema Corte di Cassazione con la Sentenza 11 febbraio 2005, n. 2819 ha chiarito che anche in questo caso l'ente impositore ha l'obbligo di indicare, seppure sinteticamente, le ragioni dell'iscrizione nel ruolo dell'importo dovuto, così da poter consentire al contribuente di esercitare appieno il proprio diritto di difesa.
Analizzando più nel dettaglio la cartella di pagamento si esteriorizza come un atto complesso atteso che contiene il ruolo vero e proprio così come stabilita dalla Corte di Cassazione con la Sentenza 1 ottobre 2014, n. 2671.
In un'ottica puramente contenziosa si chiarisce che il "ruolo", per espressa previsione legale viene ad essere considerato unitariamente alla cartella di pagamento costituendo i due atti, autonomamente impugnabili ai fini dell'opposizione svolta dal contribuente, un "unicum". |