La principale tipologia di avvisi bonari, rectius comunicazioni di irregolarità, è rappresentata da quelli derivanti dall'attività di liquidazione delle dichiarazioni dei redditi e IRAP, da un lato e IVA, dall'altro, la cui disciplina è contenuta - rispettivamente - negli articoli 36-bis, D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600 e 54-bis, D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633.

Com'è noto, tali norme prevedono che, entro l'inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all'anno successivo, in modo automatizzato l'amministrazione finanziaria provvede a:

• correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione degli imponibili, del volume d'affari, delle imposte, dei contributi e dei premi;
• correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze delle imposte, dei contributi e dei premi risultanti dalle precedenti dichiarazioni;
• ridurre le detrazioni d'imposta indicate in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
• ridurre le deduzioni dal reddito esposte in misura superiore a quella prevista dalla legge;
• ridurre i crediti d'imposta esposti in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalla dichiarazione;
• controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d'imposta, ovvero, ai fini IVA, dell'imposta risultante dalla dichiarazione annuale a titolo di acconto e di conguaglio, nonché dalle liquidazioni periodiche.

Da un punto di vista sistematico, si tratta di comunicazioni che, nonostante la natura non perentoria dell'invito alla regolarizzazione, né dei termini da cui non decorre alcuna decadenza dall'impugnazione (profilo sul quale, tuttavia, si tornerà nel seguito), rientrano nel più ampio genus dell'attività accertativa, stante la collocazione all'interno del D.P.R. n. 600/1973 e del titolo quarto, D.P.R. n. 633/1972.