In particolare, nel caso di specie, l'amministrazione finanziaria ha precisato che la sottoscrizione di certificati di deposito, che permettono di ottenere un rendimento sulle somme depositate (indisponibili fino alla scadenza prestabilita), configura un incremento di attività finanziarie ''passive' piuttosto che un investimento volto a rafforzare il tessuto produttivo dell'impresa come richiesto dalla ratio della normativa ACE.
Pertanto, l'Agenzia ritiene che "l'investimento" relativo alla sottoscrizione dei predetti certificati di deposito debba essere neutralizzato ai fini della ''ACE innovativa'' e ordinaria.
Infatti, al fine di identificare le variazioni del capitale proprio rilevanti ai fini ACE risulta necessaria una valutazione della sostanza dell'investimento, oltre che dalla classificazione ''formale'' dello stesso in una delle categorie escluse dall'operatività della sterilizzazione della base ACE.