Con Sentenza 12 giugno 2023, n. 16595, la Corte di Cassazione ha stabilito l'incompatibilità tra il regime fiscale della rinuncia al credito da parte del socio nei confronti della società partecipata e la fictio iuris dell'incasso giuridico, in virtù della quale tale rinuncia dev'essere equiparata ad un incasso, con conseguente imponibilità dello stesso.
La teoria dell'incasso giuridico, elaborata per evitare il c.d. “salto d'imposta” determinato dalla contemporanea applicazione del regime per competenza (in capo alla società) e del regime per cassa (in capo al socio), non trova più giustificazione alla luce delle modifiche apportate all'art. 88, TUIR, dal
- incrementa il costo della partecipazione del socio nei limiti del valore fiscale del credito;
- deve considerarsi sopravvenienza attiva solo per la parte che eccede il valore fiscale del credito.
Ne deriva che, la rinuncia di un credito avente valore fiscale pari a zero, come appunto accade per i crediti legati ad un reddito tassato per cassa:
- non incrementa il valore fiscale della partecipazione;
- genera una sopravvenienza attiva pari all'intero credito, con conseguente tassazione integrale in capo alla società.