
In quali casi un ente ecclesiastico o una ASD perdono la non commercialità?
Con Ordinanza 16 giugno 2021, n. 17026, la Cassazione ha evidenziato che la perdita della qualifica di ente non commerciale si applica anche agli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche ed alle associazioni sportive dilettantistiche, ai sensi del comma quarto dell'art. 149, D.P.R. n. 917/1986, ove si prevede che "le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano agli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche agli effetti civili ed alle associazioni sportive dilettantistiche".
Ciò, pero, precisano gli Ermellini, nel senso, come già chiarito, che anche gli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuridiche e le associazioni sportive dilettantistiche possono perdere la qualifica di ente non commerciale, ma soltanto se l'esercizio prevalente di attività commerciale perdura per più di un periodo di imposta, e non solo per un unico periodo di imposta, come per gli altri enti non commerciali.
Per le associazioni sportive dilettantistiche, in particolare, l'ambito applicativo del comma quarto dell'art. 149 D.P.R. n. 917/1986 e stato esteso dal comma 11,