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26 gennaio 2024 N. 28 - IVA UE
La detrazione dell'IVA in caso di frode e l'onere della prova dell'acquirente

Recentemente i Giudici comunitari hanno (ri)affrontato il "delicato" rapporto tra il diritto alla detrazione dell'IVA in presenza di frode e l'onere della prova in capo all'acquirente.

In particolare, la mancanza di diligenza, secondo i Giudici comunitari, non può essere contestata dall'Amministrazione finanziaria che impone al contribuente l'onere di effettuare verifiche complesse ed approfondite sulla controparte che competerebbero alla stessa Amministrazione.

Inoltre, per poter negare il diritto alla detrazione, l'Amministrazione finanziaria non può limitarsi a dimostrare che l'operazione rientri in una "catena di fatturazione circolare".

L'Amministrazione, infatti, dopo aver dimostrato con precisione gli elementi costitutivi della frode, deve dimostrare la partecipazione attiva del contribuente ovvero che quest'ultimo sapeva o avrebbe dovuto sapere della frode.

In caso di operazioni inesistenti, per le quali all'acquirente viene negato il diritto alla detrazione per non essersi informato sufficientemente sulla reale identità del fornitore, in presenza di una giurisprudenza nazionale, come quella ungherese, che, nonostante gli orientamenti comunitari, continua ad imporre al soggetto passivo controlli complessi e approfonditi sui...

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